SACRA, Società anonima Capalbio redenta agricola, nasce il 1° marzo 1922 per volere di Uberto Resta Pallavicino che raccoglie intorno a sé un gruppo di rappresentanti dell’aristocrazia terriera lombarda, tra i quali Gaetano Litta Modignani, Luigi dal Verme, alcuni membri della famiglia Mapelli, imparentata con i Resta Pallavicino, e acquista la proprietà di Capalbio della famiglia Collacchioni, un’area di oltre 8.000 ettari. All’atto di costituzione della SACRA, l’ampia tenuta è composta da porzioni di terreno utilizzate per la coltivazione dei cereali, di uliveti, di boschi che vengono messi a reddito con la produzione di carbone di legna e l’organizzazione di battute di caccia, di aree lasciate libere per il pascolo degli animali e dal lago di Burano, sfruttato per la pesca. Nel 1929 diventa socio Piero Pirelli, che diventa uno dei protagonisti di questa vicenda.
Tra gli anni trenta e quaranta la SACRA è inserita nel programma di bonifica integrale della Maremma e della relativa riforma agricola.
Nel secondo dopoguerra la legge agraria colpisce duramente la proprietà: la superficie della tenuta è più che dimezzata. Ne segue nei decenni successivi una profonda riorganizzazione, che comporta una progressiva riduzione di peso dell’attività agricola a favore di un crescente impegno nel campo della salvaguardia del territorio e della ricezione turistica, a partire all’accordo con il WWF del 1968, per la creazione dell’oasi del Lago di Burano, la prima in Italia.
Oggi Terre di Sacra, i cui soci sono gli eredi delle famiglie che l’hanno fondata, i Resta Pallavicino e i Pirelli, da cui discende Carlo Puri Negri, attuale presidente, è leader nel settore dell’accoglienza e del turismo lento, della tutela del territorio e della trasmissione di questi valori.
Memoria & Progetto ha curato il riordino, l’inventariazione dell’archivio e una ricerca storica approfondita in occasione del centenario.